Il cittadino medio non conosce il furto d'identità


Il furto d'identità è una delle conseguenze peggiori del perdere il controllo dei propri dati personali in Rete.

Sfruttando sia informazioni reperibili dai social (ad esempio luogo di residenza, di lavoro, abitudini, gusti, preferenze...) che informazioni trapelate attraverso data leaks più o meno pubblici, da cui si può ottenere anche una copia digitale del documento d'identità di una persona, il criminale può impersonificare la vittima per attivare servizi come profili social, conti correnti bancari, acquisti di polizze assicurative, prestiti e via dicendo.

La vittima, nei casi più gravi, potrebbe trovarsi ad affrontare situazioni complicate poiché non è sempre facile riuscire a dimostrare di non aver attivato un dato servizio, soprattutto dopo aver fornito tutti i dati personali e, spesso, anche un documento d'identità. Infatti, seppur una copia digitale (foto) di una carta d'identità non ha, tecnicamente, valore legale, è pur vero che questa viene usata spesso per "certificare" la paternità di una certa richiesta, anche nei confronti di uffici della PA.

È una delle conseguenze più evidenti di una società ibrida che sta affrontando una difficile e complicata transizione dal cartaceo al digitale.

Difendersi non è facile ma, tra i consigli che possiamo dare oltre a esporsi digitalmente il meno possibile, consigliamo di "siglare" in modo univoco ogni copia del documento che inviamo via mail, così da poter quantomeno risalire all'origine dello stesso.


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